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La Via Crucis proposta dal priore di Bose è ispirata al Vangelo secondo Marco. "Nell'offrire questa contemplazione della passione di Gesù, dalla condanna alla sua resurrezione, questa Via Crucis, Via Lucis, sento tutta la verità della mia pochezza di semplice cristiano che geme e osa dire: "Il tuo volto, Signore, io cerco: non nascondermi il tuo volto!" (Sal 27,8-9)». Oltre alle contemplazioni degli episodi evangelici egli dà spazio ad alcune poesie, «parole quanto mai capaci di esprimere il non-detto, poesie di cristiani e di non cristiani, tutti feriti dal volto disprezzato e sfigurato dell'uomo, tutti in attesa di un volto trasfigurato, tutti con una domanda nel cuore: "Cosa posso sperare?". I cristiani sanno - e lo sanno solo per grazia! - che Gesù Cristo è capace di rispondere a questa domanda".